Interviste

Intervista a Roberta Andreolli, autrice di "Diario di una ribelle"

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Edvige Andreolli nasce a Milano nel 1947. Dopo sette giorni di vita viene lasciata al brefio; passerà da un orfanotrofio all’altro sino al 1955, anno in cui la madre sposa il padre adottivo. Viene riscritta all’anagrafe del comune di Milano e tornerà in famiglia.
Convive per tre anni con l’uomo che sposerà nel 1972 da cui avrà un figlio. Dopo sette anni di matrimonio si separa ed inizia a scrivere, confidando alle pagine bianche, lo struggimento del fallimento della sua vita coniugale, pagine che verranno lette ed apprezzate per quanto riescono a esprimere.

DAPAURA.COM: Ciao Roberta, domenica prossima (il 22 Maggio 2005) il tuo romanzo "Diario di una ribelle" riceverà un bellissimo riconoscimento per aver partecipato al concorso "Romanzo In...edito" classificandosi al terzo posto. Domanda che sicuramente non ti aspetti: come ti vestirai per l'occasione?
Roberta: Ti confesso che ancora non ho deciso cosa indosserò. L’occasione richiederebbe un abito elegante, ma sobrio, peccato che non rappresenti la mia vivacità e voglia di vivere. L’intervento recente a un piede, mi fa desistere dal mettere la minigonna che mi da l’illusione che la giovinezza non si è perduta nel passato e la ragazza di allora, si sta prendendo delle rivincite.

DAPAURA.COM: Perchè hai sentito l'esigenza di scrivere un romanzo che ti racconta dalla prima all'ultima pagina?
Roberta: Cambiavo spesso il mio modo di essere, sovente non mi riconoscevo in un personaggio che inconsciamente portavo alla luce. Capivo che dovevo cercare me stessa, la mia identità, dovevo sapere chi ero, da dove venivo. Ero alla ricerca di un passato che non conoscevo e, nonostante, lottassi per conoscere la verità, tutte le porte mi venivano chiuse.

DAPAURA.COM: Chi pensi comprerà il tuo romanzo?
Roberta: Onestamente non lo so, vorrei in molti. Chissà potrebbe essere la strada per scoprire la verità sul mio passato.

DAPAURA.COM: Chi ti piacerebbe che lo comprasse?
Roberta: I giovani: penso che possano trovare spunti per reagire alle difficoltà della vita.

DAPAURA.COM: A fondo di questa intervista dedicheremo un ampissimo spazio al romanzo. Ora vorremmo parlare più di te.
La tua vita è stata alquanto tormentata ma hai sempre avuto la forza per andare avanti e reagire al meglio: qual'è il tuo segreto?

Roberta: Una grande fede; aver creduto nei sogni, che pur non realizzandosi, mi facevano sperare, inoltre una ferrea volontà di esistere ed ogni volta che volevo mollare mi dicevo “ricomincia”

DAPAURA.COM: Si dice spesso che chi ha subito violenze o comunque è cresciuto in ambienti poco felici viva il sesso in maniera indubbiamente diversa. E' così?
Roberta: Per me sicuramente si. La fantasia sessuale spazia in ciò che ai più potrebbe sembrare anormale.

DAPAURA.COM: Credo tu conosca bene anche i Club privè: cosa pensi delle persone che li frequentano?
Roberta: Le persone che frequento nei privè mi sono amiche. Mi hanno aiutata a migliorarmi, a volte mi hanno consigliata o semplicemente ascoltata, mi hanno insegnato a non temere il mio aspetto fisico, a trattare un argomento, come il sesso, con semplicità e naturalezza. Onestamente ho imparato molto da loro.

DAPAURA.COM: Perdonaci, riformuliamo ancora meglio la domanda sopra: il padre ideale dei tuoi figli frequenterebbe i club privè?
Roberta: Credo mi darebbe fastidio solo per il fatto che in amore divento possessiva e desidero, per colui che amo, essere la prima ed unica donna.

DAPAURA.COM: Come mai online ci sono così tanti esibizionisti? Hai fatto caso al proliferare di siti di singole/coppie che si mettono in mostra?
Roberta: Si ho notato, penso che il monitor aiuti a superare alcune paure.

DAPAURA.COM: Domani, camminando per strada, incespichi in una lampada di Aladino. Raccogliendola scopri che il genio ha già esaudito il desiderio di un'altra persona e ne rimangono solo due. Cosa chiedi?
Roberta:Azzzz, sono sfigata. Beh…..
La prima cosa che chiederei è di far patire le peggiori torture delle loro vittime ai pedofili e poi ucciderli. Toppo comodo giustificarsi sostenendo che anche loro hanno subito violenze.
Il secondo desiderio, una città dove accogliere i bambini che hanno sofferto ed insegnare che solo amore genera amore e non dimenticarli una volta adulti.

DAPAURA.COM: La parte del tuo corpo che ti piace di più?
Roberta: Onestamente…..? Niente

DAPAURA.COM: Come fai a sedurre un uomo?
Roberta: Con la simpatia, l’allegria ed usando tantissimo il cervello.

DAPAURA.COM: E’ vero che gli uomini hanno sempre in testa una sola cosa? (e sai a cosa ci riferiamo!)
Roberta: Non è assolutamente vero.

DAPAURA.COM: Il posto più strano dove hai fatto l’amore?
Roberta: In montagna, tra le mucche ed in mezzo alla neve.

DAPAURA.COM: Hai mai fatto l’amore con più di una persona contemporaneamente?
Roberta: No comment

DAPAURA.COM: Feriscono di più le parole o i fatti?
Roberta: Decisamente le parole

DAPAURA.COM: E’ vero che nel libro che sta per inondare le librerie, nell’ultima pagina, ha aggiunto con un pastello colorato www.dapaura.com ? :-)
Roberta: :-)

DIARIO DI UNA RIBELLE:

Tramite internet Rebecca “chatta” con Andrea, uno scrittore. Invita l’amico virtuale a scrivere una storia sui club privè. Lo scrittore si appassiona di più alla ricostruzione del suo passato e tenta di capire cosa induca, Rebecca, a frequentare quei locali

DA UNA NOSTRO SCAMBIO DI MAIL:

Devi sapere che narra la storia di una bambina che dimentica i suoi primi 9 anni della vita, il tutto sembra dovuto a causa di sevizie, violenze sessuali, e maltrattamenti. Nonostante ciò la sua fantasia, la sua gioia di vivere, la induce a creare molteplici personalità che le permettono di continuare a vivere malgrado le avversità si susseguano; diventa donna tra traumi, paure, angosce, le fa paura
persino di un rapporto interpersonale e sessuale. Il mondo che la circonda le è estraneo, ma lei lotta per far parte della vita e non vuole sentirsi esclusa, vuole che il mondo l'accetti per quella che è, vuole partecipare, come un granello di sabbia nel meccanismo dell'esistenza. Cresce il figlio
da sola, dopo l'abbandono del marito, che la sposa per comodo ed una volta che il figlio è maggiorenne, eccola nei privè e lì si confronta con se stessa; l'Uomo le fa paura, ma tenta di credere che il suo mondo non sia finito, e quando entra nei privè entra realmente nel contesto della vita.
Ti confido che è la mia storia, tutto quanto è scritto è verità, anche la parte del manicomio, mi vanto di essere riuscita a farcela e stare nel mondo senza droghe, alcol o vittimismi, ho reagito, anche se non ho recuperato la memoria e nei meandri della mente, nelle notti, tutto ritorna, da quello che
nella realtà sembrano dubbi, alle violenze, alla pazzia di cui fui accusata fino a tarda età, e qui entrano in gioco le personalità, che sono tre, si combattono tra loro. Un vantaggio, se la memoria non è tornata e rimane negli incubi, ho unito le tre personalità che si combattono, ma ora, insieme camminano odiano chi fa del male ai minori, e se potessero, si armerebbero per uccidere. Le personalità non accettano "dente per dente" lottano per dire "se hai sofferto, aiuta i piccoli che subiscono tutte le angherie degli adulti, e fa che loro non contraccambiano, in età adulta, quanto hanno subito". Dammi della visionaria, dammi della passionaria, puoi pensare che veramente "sia pazza", ma se riesco a mandare un messaggio ad una madre, ad un padre, a una donna, a un bambino, amico o amante, posso dire di essere riuscita in minima parte ad ottenere qualcosa. Nel romanzo non entro nella psicologica, racconto solo quanto sia stato difficile vivere e lottare per rimanere per così dire "saggi", quando un bambino violentato diventa grande e tutti lo dimenticano, abbandonandolo a se stesso e alle lotte in cui non è capace di lottare.

2004-07-07

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